
La costruzione del Castello
A partire dal 1470 Napoleone commissionò la costruzione del Castello probabilmente alle stesse maestranze che stavano costruendo la Cappella Sistina e i palazzi romani del primo Rinascimento. Architetti come Francesco del Borgo e soprattutto Giovannino de Dolci potrebbero aver contribuito alla fase progettuale dell’edificio. Il successore di Napoleone, Gentil Virginio Orsini, invitò Francesco di Giorgio Martini, il più grande ingegnere dell’epoca, per rafforzare la difesa militare della fortezza. Alla fine del Quattrocento venne completata la magnifica corte d’onore con un raffinato portale all’antica da cui si accedeva ai piani nobili. Bracciano divenne un centro diplomatico fondamentale per la scacchiera della storia d’Italia, visitato da umanisti, ambasciatori, papi, cardinali, re e regine. La presenza a Bracciano di Carlo VIII, Re di Francia, nel 1494 inaugurò le cosiddette Guerre d’Italia.
La Sala delle Armi
Questo grande spazio è dedicato al condottiere Gentil Virginio e ospita uno degli affreschi civili più grandi del Quattrocento romano (la parata militare di Gentil Virginio e l’incontro con Piero de Medici di Antoniazzo Romano) e una collezione di armi e armature (in particolare cinquecentesche) appartenuta a Baldassarre e Ladislao Odescalchi. L’affresco con la sua elegante narrativa mostra il mondo delle armi e delle lettere dei condottieri del tardo Quattrocento. Un mondo umanistico dove la guerra si associava sempre di più alla diplomazia.


Gubernatrix: Il Potere delle Donne
Tra gli spazi interni più suggestivi, affrescati tra Quattrocento e Cinquecento, ci sono una serie di sale con affreschi che rappresentano figure femminili. Ispirati agli scritti di Boccaccio o Christine de Pizan, gli affreschi nella Sala delle Donne potrebbero essere stati commissionati da Bartolomea Orsini che nel 1496 mostrò tutto il suo coraggio nella difesa del Castello assediato dai Borgia. Invece, gli affreschi con le donne illustri nella Sala di Felice della Rovere furono commissionati dalla figlia di Papa Giulio II e dipinti da Abtonio da Viterbo detto il Pastura. Felice accettò di sposare Giangiordano Orsini all’inizio del Cinquecento e una volta vedova divenne gubernatrix, governatrice dello stato di Bracciano. Amica di cardinali e papi, regine e umanisti, Felice della Rovere appare in un ritratto circondata da libri e iscrizioni.
La Trasformazione da Fortezza a Palazzo
Nel 1558 Paolo Giordano Orsini sposò Isabella de Medici e nel 1560 Bracciano divenne capitale di un vero e proprio Ducato. Furono chiamati Giacomo del Duca e Nanni di Baccio Bigio a costruire logge, archi trionfali e giardini pensili e i fratelli Taddeo e Federico Zuccari a decorare le sale più rappresentative. La relazione amorosa tra Paolo Giordano e Isabella de Medici è rappresentata attraverso una serie di affreschi nel cosiddetto Appartamento Privato che si può visitare su richiesta in alcuni giorni con un supplemento.
Nel secolo successivo, la dinastia dei Duchi di Bracciano (Virginio, Paolo Giordano II, Ferdinando e Flavio) divenne il fulcro di una corte Barocca dedita alla committenza di arte, poesia, musica e scienza


Il Castello Oggi
Il Castello di Bracciano oggi è un’ eccezionale dimora storica, tra le più imponenti del Rinascimento, che può essere visitata attraverso un percorso storico -artisticoche racconta la vita dei grandi personaggi che l’hanno costruita, difesa, governata o visitata. Ogni spazio, dalle originali camere con imponenti letti a baldacchino, alle antiche cucine, ai saloni di rappresentanza con magnifici affreschi o i più intimi studioli, racconta la storia delle famiglie Orsini e Odescalchi, da un’Italia divisa in tanti stati fino all’Unità del paese. La storia di un condottiero, l’amore tra Paolo Giordano e Isabella de Medici, l’amicizia tra la Regina Cristina di Svezia e Paolo Giordano II, le vicissitudini di Felice della Rovere, o Baldassarre Odescalchi, un raffinato principe di fine Ottocento che restaurò l’edificio rispettando filologicamente la sua identità. Il Castello di Bracciano, dominante con le sue alte torri il Borgo e il Lago, si trova in uno spazio paesaggistico di rara bellezza a soli 30 chilometri da Roma.